...BOLOGNA, CITTÀ DEI PORTICI...

Scendo dal treno regionale, le persone mi sfiorano con le borse e coi loro corpi di fretta passandomi accanto.

Cerco con lo sguardo l’uscita, i miei passi sono veloci  mentre schivano le cartacce che mi rotolano vicino ai  piedi. 

Sono fuori, sotto il cielo azzurro aspetto il verde alle strisce pedonali, seguo la scia di persone, raggiunto il centro, passo sotto gallerie di portici infiniti. 

Bologna, la chiamerei la città dei portici. 

E poi ci sono i negozi ai lati di ogni via, uno dietro l’altro come i libri su uno scaffale di cui fatichi a leggere i titoli, le musiche escono confondendosi coi rumori della città, autobus, moto, suonatori di strada, un permesso, una spinta, uno sguardo. 

I miei occhi vengono rapiti dall’altezza di due torri, sento vertigini, una bici mi sfreccia davanti, faccio qualche passo indietro, imbocco un’altra galleria di portici. 

E poi i profumi, quelli intensi, di mercato, ci cibo esposto al sole, di abbondanza in via pescherie vecchie.

 L’odore delle macellerie coi prosciutti appesi ai soffitti, i grappoli di salami e  le forme di formaggio ordinate sulle pareti si mescola a quello della pescheria con l’uomo dal camice bianco con le mani viscide di lische. 

Le verdure brillano di colori nelle cassette di legno all’angolo della via insieme ai fiori traboccanti nei vasi. I tortellini spuntano dalle vetrine come funghetti gialli e profumati.

 Ho fame.

 Mi fermo in un buco di bar con i cartelli scritti a mano col pennarello nero indelebile: gnocchi fritti, tigelle, panini, vino, birra. 

Entro facendomi spazio tra i bevitori della mattina, sorrido al signore  e alla signora dietro al banco, sono gentili, disponibili, aperti, mi gusto il cibo tipico, guardo l’insegna: Bar Ferri. 

Vivo Bologna col palato. Dolce, croccante, speciale.  

Prendo un caffè alla Bottega, il caffè 14 luglio, amaro, profumato, tostato, buonissimo. 

Ho voglia di vedere altro. 

Entro ed esco da librerie immense, poi la biblioteca mi incanta con tutti quegli affreschi e stemmi, quell’aria che sa di libri antichi, passato e segreti.

 E poi la zona universitaria dove i giovani entrano ed escono dalle aule o raggruppati in piedi  parlano della vita, del loro mondo tutto da vivere, ancora.

 Il ritorno lo faccio con le suole più consumate, gli occhi colmi e la felicità sulle labbra. 

Ciao Bologna.


Parliamo di costi e orari.

 Andata : Treno RV preso a Verona Porta Nuova alle 7.03 —> 8.35 arrivo a Bologna Centrale costo: 10,30
Pranzo Bar Ferri, Via Pescherie Vecchie 12, 2 persone —> Gingerino, 2 pignoletti ( vino tipico dei colli bolognesi 4 euro a bicchiere ), 1 gnocco fritto, un erbazzone,  2 tigelle : 20 euro circa
2 caffè alla Bottega del caffè in via Arno 22 : 2 euro circa
Ritorno: Treno RV preso a Bologna Centrale alle 16.10 —> 17.32  arrivo a Verona Porta Nuova  costo 10,30


Totale: 43 euro circa





Bologna

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